Alcuni video WJJC del fondatore Shodai Soke Adriano Busà mentre si esibisce con tecniche di Ju-Jitsu.
Ju-Jitsu WJJC - Shodai Soke Adriano Busà International Technical Director
JU-JITSU - WORLD JU-JITSU CORPORATION Shodai Soke Adriano Busà
JU-JITSU - WORLD JU-JITSU CORPORATION Shodai Soke Adriano Busà
JU-JITSU - WORLD JU-JITSU CORPORATION Shodai Soke Adriano Busà
WJJC - Shodai Soke Adriano Busà - Shodan Kata Senshi Kata number 1
Professional Self Defense Training for Police - Military - Security Agencies and Civilians
Questa pagina contiene una raccolta di alcuni dei molti viaggi che lo Shodai Soke Adriano Busà ha effettuato negli ultimi anni portando la sua conoscenza e professionalità nel Ju-Jitsu, dall’Europa all’America, dalle Isole Canarie al Medio Oriente, al Giappone.

BELGIO
WJJC journey to Belgium

ITALIA
WJJC journey to Italy

EMIRATI
WJJC journey to Emirates

INGHILTERRA
WJJC journey to England

ISOLE CANARIE
WJJC journey to Canary Islands

KUWAIT
WJJC journey to Kuwait

SCOZIA
WJJC journey to Scotland

SPAGNA
WJJC journey to Spain

U.S.A.
WJJC journey to U.S.A.
Adriano Busà è un professionista della difesa personale ed è il fondatore di World Ju-Jitsu Corporation, organizzazione internazionale dedita allo studio e allo sviluppo del Ju-Jitsu, arte marziale che pratica dal 1991.
La sua esperienza nel mondo delle discipline giapponesi, inizia dieci anni prima nel lontano 1981 con il Judo, materia che lo avvicina al tatami ma che non lo soddisfa completamente. Infatti, nel 1985 cambia totalmente e incontra la Boxe, che trova essere più vicina al suo temperamento, purtroppo però anche questo sport non lo appaga totalmente. Prosegue così nella ricerca di una disciplina che lo completi e che gli dia la possibilità di imparare a esprimersi al meglio.
Dopo brevi esperienze in altre arti marziali, rimane folgorato quando assiste ad una lezione di Ju-Jitsu nella palestra che frequentava per tenersi in forma, e subito decide di provare.
Fu stupito da come le sue esperienze precedenti gli fossero così utili e preziose e di come all’interno del Ju-Jitsu si ritrovasse tutto quanto. Capì fin da subito che era questa la disciplina che aveva cercato per anni e finalmente l’aveva trovata.
Come molti, fin da piccolo Adriano Busà era attratto dai personaggi dello schermo, al punto che a sette anni si costruì da solo un rudimentale Nunchaku utilizzando due pezzi di legno presi nell’azienda del padre, con cui ruppe un vetro di casa, quindi la sua prima esperienza di autodidatta nel Kobudo come si può intuire, finì lì. Mentre gli altri uscivano a divertirsi con il pallone lui continuava a giocare al samurai nel grande terrazzo del piano terra di casa sua, imitandone le gesta, facendo movimenti strani e buffi, senza suscitare non pochi sorrisi.
Nonostante i pensieri sarcastici degli altri, la passione per le arti marziali non s’intaccò minimamente, anzi crebbe dentro di se', fino a che dopo tanto insistere con i genitori nel voler provare l’emozione di indossare un “Kimono”, riescì a entrare in una palestra, dove si praticava il Judo. Iniziò così la sua carriera marziale che dura ormai da ben trentacinque anni.
È solo nel Ju-Jitsu che riesce a dare il meglio di se', sente un feeling straordinario con questa arte marziale, quasi trascendentale. Anche se immaturo da un punto di vista tecnico e atletico, riesce a diventare un punto di riferimento già al grado di cintura verde, quando il suo maestro di allora abbandona lui e i suoi compagni di allenamento per andare a insegnare in un altro dojo, senza neanche un doveroso e rispettoso preavviso. Per un po’ gli fu chiesto di tenere il corso. Nonostante la sua acerba esperienza, cercò di insegnare agli altri ciò che sapeva, un po’ come un fratello maggiore, in attesa di un istruttore che non arrivò mai. Poi desistette. Davanti al bivio tra interrompere la pratica o continuare a imparare, fu costretto ad abbandonare il gruppo e riuscì comunque a trovare un altro maestro con cui proseguire.
Ottenuta la cintura nera direttamente da Soke Robert Clark, capo indiscusso dell’organizzazione internazionale di cui faceva parte a quel tempo, iniziò a studiare il Ju-Jitsu con ancora più intensità, fino ad arrivare al terzo dan, e fu allora che fu investito anche della carica di direttore tecnico di Firenze, città in cui vive e lavora tutt’ora. Pochi anni dopo, fu eletto presidente nazionale e fece numerosi viaggi all’estero come rappresentante della federazione italiana. L’Inghilterra, patria che gli ha dato molto nella conoscenza della dolce arte, lo vede spesso sul suo territorio, soprattutto presso il dojo internazionale di Liverpool. È qui che la sua esperienza nel Ju-Jitsu si arricchisce e matura di qualità. Nel tempo riesce a entrare in contatto con un ex istruttore dei S.A.S. inglesi e delle guardie di Sua Maestà con cui instaura un ottimo rapporto di amicizia. La sua esperienza si estende così anche al settore professionale.
Nel 2008 decide di investire proprio in questa direzione e fonda a Firenze A.N.S. S.r.l. (acronimo di Agenzia Nazionale di Sicurezza). Agenzia che si occupa di formazione nella difesa personale per corpi di polizia e forze armate, parallelamente porta avanti la sua passione per il Ju-Jitsu.
A.N.S. è stata la prima e unica società in Italia a ottenere l’accreditamento dalla Regione Toscana e la certificazione di gestione di qualità UNI EN ISO 9001:2008 nel settore formativo nella difesa personale professionale.
Intanto purtroppo, il fato gioca un brutto scherzo al Soke Robert Clark, che a soli 66 anni perde il suo più grande combattimento e si spegne dopo una lunga lotta contro una malattia che non gli lascia scampo. Così il samurai che ha visitato tutti gli angoli della terra per portare il suo messaggio attraverso il Ju-Jitsu, compie il suo ultimo viaggio in un silenzio assordante e nella riservatezza più assoluta.
Dopo la morte del Soke inglese, compreso che niente sarebbe stato più come prima, Adriano Busà prende una decisione storica e molto sofferta, decide di abbandonare la federazione nella quale era stato nel frattempo nominato membro italiano della Shihan Kai, consiglio internazionale delle cinture nere, il più alto grado che si potesse raggiungere. Rimette il suo mandato e fonda così la World Ju-Jitsu Corporation (WJJC), con il titolo di Shodai Soke. Disegna per la WJJC il famoso logo con San Giorgio, protettore d’Inghilterra, logo decisamente anomalo per le arti marziali ma di forte contenuto simbolico.
Nel 2011 ha costruito a Firenze, il World Ju-Jitsu Centre, moderno Headquarter di WJJC che ospita al suo interno anche A.N.S. Su una superficie di circa 700 mq. Il dojo mondiale di World Ju-Jitsu Corporation oltre ad avere una luminosa reception per l’accoglienza, ha un’ampia sala dedicata al Ju-Jitsu e al Kobudo e una per i corsi professionali STS. Percorso il lungo corridoio centrale poco prima degli spogliatoi, è possibile accedere alla sala adibita all’allenamento funzionale. Quest’allenamento è concepito per sviluppare la forza esplosiva e la resistenza dei praticanti di fight Jitsu, Ju-Jitsu, STS e per tutti gli appassionati di fitness.
Adriano Busà oggi viaggia per il mondo trasmettendo la sua conoscenza marziale e il Ju-Jitsu da lui rielaborato e reso ancora più moderno da quella continua smania di ricerca che lo caratterizza, rispettando così il moto perpetuo della ruota che gira nel mondo delle arti marziali.
Nel frattempo la popolarità di World Ju-Jitsu Corporation si diffonde e sconfina. Già nei primi due anni di vita della WJJC, Soke Busà ha aperto scuole in Kuwait, in Perù, alle Isole Canarie, in Slovenia e in Italia ovviamente.
Tantissimi sono i maestri o i gruppi che da tutto il mondo prendono contatto con la segreteria internazionale per unirsi alla WJJC che compie un’accurata selezione dei richiedenti.
Grazie alla sua notorietà, il maestro coltiva molte amicizie con professionisti di caratura internazionale, è spesso invitato a seminari e congressi ed è molto apprezzato sia nell’ambito del Ju-Jitsu che in quello professionale, tanto è vero che nella WJJC è stato costituito un dipartimento speciale denominato S.T.S. (Special Training Service).
I suoi spostamenti l’hanno già visto più volte in numerose nazioni come; Serbia, Kuwait, Emirati Arabi, Giappone, Belgio, Stati Uniti d’America, Isole Canarie, Slovenia, Spagna, Scozia, Inghilterra per citarne alcune.
Il viaggio che però ha avuto una particolare rilevanza è stato in Belgio. Infatti, la WJJC è stata scelta tra tante organizzazioni internazionali per un prestigioso incarico.
Nel settembre del 2015 Soke Adriano Busà porta con se una delegazione di cinture nere della World Ju-Jitsu Corporation a Bruxelles presso il palazzo della Commissione Europea per un corso, lo European Qualification Framework (EQF) tenuto dal Prof. Giovanni Gordiani presidente di EurEthics (Sport for All).
Questo corso ha fatto ottenere in esclusiva alla WJJC l’autorizzazione a formare professionisti nel settore Ju-Jitsu, attraverso l’ISO 17024 che disciplina le competenze personali, e il rilascio di certificati con la qualifica di educatore sportivo. Certificazioni indispensabili per essere iscritti nell’albo professionale europeo.
Durante il secondo viaggio a Bruxelles sempre presso il palazzo della Commissione Europea, il maestro Busà ha ottenuto l'8° livello plus (Academy Master) e la nomina a Professore in Ju-Jitsu, sempre da parte di EurEthics.
Ha inoltre ricevuto la proposta di entrare nel senato accademico proprio di EurEthics come membro esecutivo, incarico onorifico che non rifiuterà.
Oggi Shodai Soke Adriano Busà persegue il suo obiettivo di raggiungere chiunque nel mondo voglia unirsi a un’organizzazione moderna e imparare uno stile di Ju-Jitsu professionale e innovativo, mantenendo inalterati i valori che contraddistinguono il Ju-Jitsu stesso. Quei valori che proprio oggi sembrano antichi e superati ma che in fondo ognuno di noi serba nel profondo del proprio cuore, e che sempre più sente la necessità di riscoprire.
E’ impossibile praticare seriamente uno sport senza scontrarsi con se stessi e nessuno sport in questo uguaglia il Ju-Jitsu.
Per questo abbiamo la ferma convinzione che il samurai che è in noi può manifestarsi in tutta la sua potenza solamente dopo aver sconfitto quello che lo tiene recluso all’interno… dei propri limiti.
“Un obiettivo è solo un punto di arrivo, il vero risultato è abbattere i propri limiti” Adriano Busà
Ubicato in Firenze, (Italia) il “World Ju-Jitsu Centre”, è l’international Headquarter di Wjjc e rappresenta l’evoluzione di un Dojo in chiave moderna. Completamente ristrutturato da un locale che era adibito alla vendita di motocicli, il centro è stato rinnovato e frazionato per lo svolgimento delle diverse attività della World Ju-Jitsu Corporation. La sua superficie si estende su quasi 700mq. Curiosamente la sua forma su pianta assume quella di una pistola, con l’entrata nella posizione della volata. Il Soke Adriano Busà ha voluto suddividere le sale training in tre principali. Una riservata al Ju-Jitsu e al Kobudo, una ai corsi professionali STS e l’ultima per l’allenamento funzionale.
Già dall’entrata si percepisce l’alta professionalità di World Ju-Jitsu Corporation, dove la reception ordinata e ben allestita con i prodotti dell’attività della Wjjc messi in evidenza alle spalle della segreteria, fanno da sfondo a un banco accoglienza moderno e organizzato.
Davanti al banco d’entrata, è possibile utilizzare un angolo d’aspetto composto da sedute in alluminio dove si può leggere comodamente notizie della nostra organizzazione sulle riviste e i libri di settore. Oltre, dietro una colonna, si trova l’area relax che ospitano tavolini e due macchine per le bevande calde e fredde che distribuiscono anche snack ed energy drink. Mentre si sorseggia un caffè guardando i grandi monitor in cui si osservano i filmati dello stile Wjjc, non si può non ammirare la bacheca che contiene i badge ufficiali, che evidenziano le nazioni a noi affiliate.
Poco dopo oltre il tornello di entrata nell’aerea training, inizia la canna della “pistola”. Percorrendo questo corridoio sulla parte destra troviamo la sala STS, allestita con i materiali professionali per la formazione nel close combat dei corpi di polizia e le forze armate. Confinante c’è quella del Ju-Jitsu, con i suoi quadretti, i colpitori e le armi del kobudo. Continuando a camminare lungo il corridoio siamo obbligati a girare a sinistra e possiamo ammirare la suggestiva sala del functional training, con le sue particolari colonne di luce che spuntano da dei vetri posti nel soffitto. Proseguendo ancora, ci sono gli ampi spogliatoi uomini e donne.
Nel World Ju-Jitsu Centre si allenano centinaia di appassionati provenienti da molte città della nostra regione e d’Italia, ma anche da diverse nazioni. Molto spesso è possibile incrociare nei corridoi Gi con il national badge diverso da quello italiano, e sentire parlare altre lingue. Sono affiliati che vengono da altri paesi e che arrivano per continuare ad approfondire il loro cammino nel Ju-Jitsu imparando direttamente dal Soke Adriano Busà.